Una selezione di fotografie dal mio progetto “2030 Birth of a Metropolis”, in cui ho documentato Astana, la capitale del Kazakistan, sarà esposta nell’evento "New Cities, built from scratch: Astana, Forest City, Nusantara, Songdo and The Line", che si terrà ad Aragona, nell’Auditorium Incompiuto, con inaugurazione il 15 dicembre 2024, e che rientra nelle attività di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025!
Si tratta per me della seconda collaborazione con FARM CULTURAL PARK, organizzatore del festival Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo, per il quale avevo curato il Padiglione di Seoul e di Pyongyang nel 2023 (info qui).
Maggiori informazioni qui: www.farmculturalpark.com
"New Cities, built from scratch: Astana, Forest City, Nusantara, Songdo, e The Line"
Aragona, Auditorium Incompiuto, 15 dicembre 2024 ore 12
Ingresso gratuito.
Un nuovo Padiglione di Countless Cities 2025, la Biennale delle Città del Mondo, giunta alla sua quarta edizione é dedicato alle Città di nuova fondazione di diverse parti del mondo.
Curata da Analogique e Farm Cultural Park, questo progetto espositivo per Agrigento Capitale 2025 è finanziato dalla Regione Siciliana e realizzato in collaborazione con il Comune di Agrigento, il Parco della Valle dei Templi e la Soprintendenza dei Beni Culturali e il Comune di Aragona.
Ogni città rappresenta una risposta visionaria ai problemi urbani contemporanei, dalle tecnologie smart city di Songdo, alla verticalità radicale di The Line in Arabia Saudita. Attraverso installazioni, video e immagini, il Padiglione svela le promesse e le sfide di queste utopie urbane, interrogandosi su quanto siano davvero sostenibili e inclusivi i loro modelli di sviluppo.
La mostra, ospitata all'interno di un'opera pubblica incompiuta da trent’anni ad Aragona, invita i visitatori a riflettere su come le città costruite da zero potrebbero rappresentare il futuro o rischiare di trasformarsi in distopie sociali e ambientali.
Sarà un'opportunità unica per esplorare i lati più nascosti di questi progetti avveniristici e chiedersi: come possiamo costruire città che siano davvero a misura d’uomo?