Donne

VIVA! Orizzonti sensibili sull'universo femminile by Filippo Venturi

È con grande piacere che comunico di essere uno degli autori esposti nell’ambito di questa importante mostra fotografica, intitolata “VIVA! Orizzonti sensibili sull'universo femminile“, che inaugurerà il 9 aprile 2025 alle ore 17.30, presso l’ex Chiesa di Santa Sofia, Palazzo San Domenico, Agrigento!

Una parte del mio lavoro “Awakenings”, sulle donne nordcoreane fuggite dalla Corea del Nord e che hanno iniziato una nuova vita, sarà visibile. L’evento rientra nell’ambito di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 ed è curato da Benedetta Donato, al fine di raccontare la donna attraverso la fotografia.

La mostra e il libro raccolgono il lavoro di 25 fotografi – 15 autrici e 10 autori – le cui ricerche hanno un denominatore comune: cogliere, attraverso il linguaggio della fotografia e le molteplici sensibilità, la specificità del femminile e le diverse rappresentazioni delle donne nel nostro tempo.


VIVA!
Orizzonti sensibili sull'universo femminile

Ad Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, una mostra collettiva, a cura di Benedetta Donato, per raccontare la donna attraverso la fotografia.

Apertura al pubblico 10 aprile – 8 dicembre 2025
Opening 9 aprile 2025 ore 17.30
Preview stampa 9 aprile 2025 ore 11.30
ex Chiesa di Santa Sofia, Agrigento 

Agrigento, 26 marzo 2025 – Inaugurerà mercoledì 9 aprile 2025 la mostra fotografica VIVA! Sguardi sensibili sull'universo femminile, promossa dal Rotary Club di Agrigento, con il supporto di FUJIFILM Healthcare Italia. La mostra collettiva raccoglie il lavoro di 25 fotografi – 15 autrici e 10 autori – le cui ricerche hanno un denominatore comune: cogliere, attraverso il linguaggio della fotografia, la specificità del femminile e le diverse rappresentazioni delle donne nel nostro tempo.

L'iniziativa, realizzata nell'ambito di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, è ospitata presso la rinnovata sede dell'ex Chiesa di Santa Sofia, all'interno del suggestivo Chiostro di San Domenico, dove hanno sede Palazzo di Città e il Teatro Pirandello. 

Nell'ottica del rispetto dei principi di diversità, equità ed inclusione, il Rotary Club di Agrigento è da sempre promotore di iniziative culturali volte alla sensibilizzazione e alla profusione della solidarietà sociale, in coerenza con gli obiettivi della Rotary Foundation e ha al suo fianco, per questa iniziativa, un importante partner quale FUJIFILM Healthcare Italia, azienda impegnata nella prevenzione, diagnosi precoce e trattamento, con tecnologie avanzate a supporto della salute in tutto il mondo.

Insieme hanno deciso di dar luogo ad un'iniziativa ambiziosa: raccontare l'universo femminile attraverso il medium della fotografia, quale veicolo più potente e immediato per arrivare al pubblico e avviare un confronto profondo, offrendo spunti di riflessione sulle tante sfaccettature delle specificità del femminile nel tempo presente.

“Il nostro impegno, nell’ambito culturale, é da sempre riconosciuto dai cittadini e dagli enti pubblici ed è considerato prezioso e necessario – dichiara Alfonso Lo Zito, Presidente del Rotary Club Agrigento. Cultura e salute sono pilastri fondamentali per una società più forte e rappresentano un patrimonio da trasmettere alle future generazioni che consente di fare insieme una riflessione su queste tematiche così importanti”.

La curatela della mostra è stata affidata a Benedetta Donato, che ha scelto una rosa di autrici e autori, i cui lavori simboleggiano un cambio di prospettiva nel modo di raccontare l'universo femminile, le loro storie, le diverse fasi della loro vita.

“Autrici donne e autori uomini, dalle cui ricerche sono state selezionate opere significative, che testimoniano un'evoluzione, seppur lenta e in fase di evoluzione, di uno sguardo più attento e consapevole nei confronti della donna.

La scelta di coinvolgere autrici e autori, cui va la mia gratitudine, dipende dalla convinzione che non esiste uno sguardo di genere, ma coesistono diverse sensibilità, che insieme possono offrire visioni inedite ed interpretazioni multisfaccettate, nel rispetto dell'espressione del singolo e contemporaneamente attraverso la condivisione di prospettive”, afferma la curatrice.

“Quello di Fujifilm è un nome strettamente associato alla fotografia, ma che nel tempo è riuscito ad affermarsi in altri settori, tra cui quello della Salute, sia umana che veterinaria, con un impegno crescente in questo ambito – dichiara Davide Campari, Managing Director Fujifilm Healthcare Italia. Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo a questa iniziativa perché le immagini continuano ad essere il focus del nostro impegno, incentrato sul costante miglioramento della loro qualità con l’obiettivo di garantire il nostro supporto a medici e pazienti, promuovendo la consapevolezza, la prevenzione e l’educazione alla salute. Per questo, sostenere questa mostra significa per noi dare valore a un concetto più ampio di benessere, che non si limita alla dimensione clinica, ma abbraccia anche quella culturale e sociale”.

La mostra, aperta fino all’8 dicembre 2025, esporrà le 25 opere, donate dalle autrici e dagli autori coinvolti, che saranno protagoniste di un'asta benefica, organizzata da Rotary Club di Agrigento a sostegno di End Polio Now, attraverso la quale Rotary Foundation da oltre 35 anni sta lavorando incessantemente per eradicare la poliomielite nel mondo.

La mostra è accompagnata dall'omonima pubblicazione, presentata in occasione dell'inaugurazione.

Fotografie di: Alberto Alicata, Federica Belli, Guia Besana, Simona Bonanno, Alessandra Calò, Emanuele Camerini, Iole Carollo, Gabriele Cecconi, Francesca Cesari, Yvonne De Rosa, Francesco Faraci, Fabio Florio, Sara Grimaldi, Sara Lando, Valeria Laureano, Mattia Marzorati, Ivana Noto, Daniele Ratti, Alessia Rollo, Mirko Sperlonga, Carla Sutera Sardo, Valentina Tamborra, Sofia Uslenghi, Filippo Venturi, Nuccio Zicari.

Link press kit: https://www.dropbox.com/scl/fo/xtq0o4zlla1rs7w33xdut/ALATyIRrrha7nKhOyvUZu_c?rlkey=c9blpjsvo2o0xwrugsg55fpmp&dl=0

Immagini concesse esclusivamente per la pubblicazione inerente l'iniziativa VIVA!.  Le immagini dovranno essere accompagnate dai crediti e dalle didascalie riportati nella nominazione dei file.


Qualche fotografia dell’allestimento!

AI and Prejudice by Filippo Venturi

(in italiano sotto)

AI and Prejudice
(Images generated with artificial intelligence, 2023)

An article published on 8 February 2023 by The Guardian, highlighted how the algorithms used by artificial intelligence tend to be gender biased and end up censoring photographs depicting women's bodies, especially when nipples are visible, or pregnant women or women exercising. Large technology companies, including Google, Microsoft and Amazon, which are at the forefront of the development of software using artificial intelligence, have implemented filters to protect their users from seeing unwanted, violent or pornographic images. For example, it has been known for several years that some social networks censor female nipples but not male ones.

Journalists from the British newspaper tested this software using artificial intelligence in analysing hundreds of photographs of men and women in their underwear, while exercising, or using medical tests with partial nudity, and found that artificial intelligence labels photographs of women in everyday situations as sexually allusive. This software tends to rate pictures of women as more racy or sexually allusive than similar pictures of men. Among other consequences, social networks that make use of these algorithms censor or suppress (in the sense of making less visible to users) countless images depicting women's bodies, in some cases even harming women-led companies and businesses, further amplifying social inequalities.

Even photographs for medical use are affected by this problem. Testing these artificial intelligence algorithms on images released by the US National Cancer Institute, in particular one showing how to perform a clinical breast examination, it emerged that Google's artificial intelligence had assigned a high score in terms of indecency, Microsoft's artificial intelligence was 82% sure that the image was 'explicitly sexual', while Amazon's artificial intelligence classified it as representing 'explicit nudity'. Even photographs of pregnant women, where the belly is visible, are problematic in this regard. Google's artificial intelligence classified such a photo as 'very likely to contain racy content', while Microsoft's was 90% sure that the image was 'sexually allusive'.

Behind this problem, there is a phenomenon known to those in the field, namely that of the so-called 'biases' (prejudices/distortions), which are present in today's society and which end up inside the databases (archives) that are provided to artificial intelligence software to train itself. These archives are often a mirror of reality, where gender inequality, for example, leads artificial intelligence to imagine a man when it comes to power roles or a woman when it comes to domestic work.

Artificial intelligence bias can therefore influence the representation of women and their identities, enclosing them within predefined roles and, in a way, repeating and reiterating those limitations that have influenced women's lives for centuries and which, with difficulty, are being dismantled.


AI e Pregiudizio
(Immagini generate con intelligenza artificiale, 2023)

Una indagine pubblicata l'8 febbraio 2023 da The Guardian, ha evidenziato come gli algoritmi utilizzati dalle intelligenze artificiali tendano ad avere pregiudizi di genere, finendo col censurare le fotografie che raffigurano corpi di donne, soprattutto quando in queste sono visibili i capezzoli, oppure donne incinta o che praticano esercizio fisico. Le grandi aziende tecnologiche, fra cui Google, Microsoft e Amazon, che sono all'avanguardia nello sviluppo di software che sfruttano l'intelligenza artificiale, hanno implementato dei filtri allo scopo di proteggere i propri utenti dal vedere immagini indesiderate, violente o pornografiche. Già da diversi anni è noto, ad esempio, come alcuni social network censurino i capezzoli femminili ma non quelli maschili.

I giornalisti del giornale inglese hanno testato questi software che utilizzano l’intelligenza artificiale nell’analizzare centinaia di fotografie di uomini e donne in biancheria intima, mentre facevano esercizio fisico, oppure utilizzando test medici con nudità parziale e hanno scoperto che l’intelligenza artificiale etichetta le fotografie delle donne in situazioni quotidiane come sessualmente allusive. Questi software tendono a valutare le immagini delle donne come più audaci o sessualmente allusive rispetto a immagini simili raffiguranti gli uomini. Fra le varie conseguenze, c’è quella che vede i social network che fanno uso di questi algoritmi censurare o sopprimere (nel senso di rendere meno visibili agli utenti) innumerevoli immagini raffiguranti corpi di donne, in alcuni casi anche danneggiando le aziende e le attività guidate da donne, amplificando ulteriormente le disparità sociali.

Anche le fotografie per uso medico sono toccate da questo problema. Testando questi algoritmi di intelligenza artificiale sulle immagini rilasciate dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, in particolare una in cui viene mostrato come eseguire un esame clinico del seno, è emerso come l'intelligenza artificiale di Google avesse assegnato un punteggio elevato in termini di indecenza, quella di Microsoft era sicura all'82% che l’immagine fosse "esplicitamente di natura sessuale", mentre quella di Amazon l’ha classificata come rappresentante "nudità esplicita". Persino le fotografie di donne incinta, dove è visibile la pancia, sono problematiche da questo punto di vista. L’intelligenza artificiale di Google ha classificato una foto di questo tipo come “molto probabile che contenga contenuti audaci”, mentre quella di Microsoft era sicura al 90% che l'immagine fosse "di natura sessualmente allusiva".

Dietro questo problema, c’è un fenomeno noto agli addetti al settore, cioè quello dei cosiddetti “bias” (pregiudizi/distorsioni), che sono presenti nella società attuale e che finiscono dentro i database (archivi) che vengono forniti ai software di intelligenza artificiale per allenarsi. Questi archivi spesso sono uno specchio della realtà, dove la disparità di genere ad esempio spinge l’intelligenza artificiale ad immaginare un uomo quando si parla di ruoli di potere oppure una donna quando si parla di lavori domestici.

I bias dell'intelligenza artificiale possono quindi influenzare la rappresentazione delle donne e delle loro identità, chiudendole all’interno di ruoli predefiniti e, in qualche modo, ripetendo e ribadendo quelle limitazioni che da secoli influenzano la vita delle donne e che, a fatica, si sta cercando di smantellare.

Il progetto My Dear al SI Fest 2021 by Filippo Venturi

Fotografia di Salome San Martin

Fotografia di Salome San Martin

Con grande piacere e orgoglio, la mostra del progetto “My Dear” sarà esposta alla 30° edizione del SI Fest, il Festival della Fotografia di Savignano sul Rubicone. Inoltre sarà presentato il libro realizzato col frutto del Laboratorio e pubblicato da emuse :)

Le testimonianze fotografiche delle 15 donne protagoniste del laboratorio - Barbara, Graziella, Ilaria, Ilaria, Khadija, Kinga, Livia, Lorenza, Mariama, Marina, Nadiia, Salomè, Svetlana e Yujuan - troverà visibilità e possibilità di “ascolto”, in uno dei Festival più longevi e importanti in Italia!

MY DEAR - Diario visivo della quotidianità di 15 donne di 9 nazionalità
a cura di Filippo Venturi e Associazione Between

Le protagoniste del progetto My Dear, tramite delle usa e getta da 27 scatti (con alcune eccezioni dettate da scelte tematiche o visive), si sono focalizzate su storie personali, confidenze, ma anche sui rapporti sociali che abbiamo dovuto rivedere a causa della pandemia. Da questo percorso è scaturito un universo di testimonianze composto da sensibilità distinte, provenienze diverse, approcci disparati, ma tutti convergenti nel bisogno di ricevere e offrire, oggi più che mai, ascolto, comprensione e vicinanza.

Maggiori informazioni qui: mydearproject.eu
Link al sito ufficiale del Festival: SI Fest

Laboratorio Fotografico by Filippo Venturi

Foto di Barbara Kulik

Nonostante la pandemia, i lockdown e altre complicazioni, negli ultimi 6 mesi siamo riusciti a condurre un laboratorio fotografico e a tenerlo unito (fra incontri di persona, webcall, telefonate, chat e altro), coinvolgendo 20 donne di 9 nazionalità diverse.
Ce l'abbiamo messa tutta e pensiamo di aver compiuto un piccolo ma importante passo sul (purtroppo lungo) percorso che porterà al raggiungimento dell'uguaglianza di genere e dell'emancipazione di donne e ragazze, perseguendo il programma dell’Agenda ONU 2030. Uscirà anche un libro che raccoglierà il frutto del lavoro di tante persone. Presto maggiori dettagli sulle istituzioni e le persone che hanno reso possibile il tutto!