Realtà

Pixel Perceptions: Into the Eye of AI by Filippo Venturi

AI.S.A.M., AI Grill, 2024

Con grande orgoglio posso annunciare che il mio lavoro “He looks like you” – su mio padre e mio figlio e che unisce fotografie originali, fotografie d’archivio, immagini generate con l'intelligenza artificiale e interventi grafici – sarà esposto nella monumentale mostra “Pixel Perceptions: Into the Eye of AI”, assieme ai lavori di autori come Philip Toledano, Boris Eldagsen, A.I. SAM e tanti altri :)

Questa mostra approfondisce il modo in cui l'intelligenza artificiale (IA) influenza, consciamente e inconsciamente, la nostra percezione. Più di 30 creatori di immagini hanno esplorato in modo creativo e critico l'influenza dell'IA sul mondo che ci circonda. Come le nuove tecnologie stiano stravolgendo la visione fotografica. Ci si può ancora fidare dei propri occhi?

Verranno affrontate 3 prospettive chiave:
Perception of truth, Seeing and being seen e Shifts in visual culture.

La mostra sarà visitabile dal 26/10/2024 al 19/01/2025 e sarà inaugurata il 27 ottobre alle 16 nella galleria Akerk e nella galleria Noorderlicht, a Groningen (Paesi Bassi).

Autori esposti: A.I. SAM, Affectlab, Craig Ames, Minne Atairu, Mark Amerika, Alice Brygo, Vera van der Burg & Gijs de Boer, Kate Crawford & Vladan Joler, Boris Eldagsen, Jake Elwes, Elisa Giardina Papa, Nicolas Gourault, Franc Archive, Ethel Lilienfeld, Jonas Lund, Luna Maurer, Mimi Onuoha, Juan Obando & Yoshua Okón, Roope Rainisto, Martina Raponi & Ymer Marinus, Sebastian Schmieg, Martine Stig, Astria Suparak, Synchrodogs, Philip Toledano, Filippo Venturi, Conrad Weise, Jonas Yip e Joanna Zylinska.

Curatori: Wim Melis, Roosje Klap e Rosa Wevers.

Roosje Klap, direttore Noorderlicht
Marius Breukink, responsabile del progetto Groninger Kerken

Noorderlicht è una piattaforma che, dal 1990, rende la cultura visiva accessibile a tutti, utilizzando la fotografia e i media basati sull'obiettivo come potenti strumenti di dialogo e riflessione. Con un approccio critico e innovativo, sfidiamo i confini della cultura visiva e creiamo spazio per conversazioni e connessioni profonde che ispirano e guidano il cambiamento. Oltre al festival biennale Noorderlicht, la piattaforma organizza mostre, gestisce un programma educativo, una casa editrice e un laboratorio di stampa. - noorderlicht.com


It is with great pride that I can announce that my work ‘He looks like you’ - about my father and son and combining original photographs, archive photographs, AI-generated images and graphic interventions - will be exhibited in the monumental exhibition ‘Pixel Perceptions: Into the Eye of AI’, together with works by authors such as Philip Toledano, Boris Eldagsen, A.I. SAM and many others :)

The exhibition Pixel Perceptions: Into the eye of AI dives deep into how AI consciously and subconsciously influences our perception. More than thirty image-makers creatively and critically explore the influence of AI on the world around us. They explore how new technologies are turning photographic viewing on its head. Can you still trust your own eyes?

The exhibition highlights three key perspectives:
Perception of truth, Seeing and being seen e Shifts in visual culture.

Pixel Perceptions will be on display from 26 October 2024 to 19 January 2025 and opens on 27 October at 16:00 in the Akerk and Noorderlicht gallery, Groningen (The Netherlands).

With and by: A.I. SAM, Affectlab, Craig Ames, Minne Atairu, Mark Amerika, Alice Brygo, Vera van der Burg & Gijs de Boer, Kate Crawford & Vladan Joler, Boris Eldagsen, Jake Elwes, Elisa Giardina Papa, Nicolas Gourault, Franc Archive, Ethel Lilienfeld, Jonas Lund, Luna Maurer, Mimi Onuoha, Juan Obando & Yoshua Okón, Roope Rainisto, Martina Raponi & Ymer Marinus, Sebastian Schmieg, Martine Stig, Astria Suparak, Synchrodogs, Philip Toledano, Filippo Venturi, Conrad Weise, Jonas Yip and Joanna Zylinska.

Curators: Wim Melis, Roosje Klap and Rosa Wevers.

Roosje Klap, direttore Noorderlicht
Marius Breukink, responsabile del progetto Groninger Kerken

Noorderlicht is a platform since 1990, making visual culture accessible to everyone, using photography and lens-based media as powerful tools for dialogue and reflection. With a critical and innovative approach, we challenge the boundaries of visual culture and create space for profound conversations and connections that inspire and drive change. In addition to the biennial Noorderlicht Festival, the platform organizes exhibitions, runs an educational program, and manages a publishing house and a print lab. - noorderlicht.com

Tower of Babel by Filippo Venturi

(english below)

Forse non sarà necessario attendere che le immagini e i video generati con l'intelligenza artificiale sommergano le fotografie e i video di documentazione, per alterare in modo irreparabile la narrazione/rappresentazione della realtà.

Già oggi le persone sono estremamente polarizzate e ogni elemento o notizia che ricevono viene digerita, modellata e subito sputata fuori per combaciare con la propria visione delle cose.

Prendiamo l'attentato al Crocus City Hall di Mosca.
Nell'istante in cui è uscita la notizia — quando ancora l'attentato era in corso e non si avevano abbastanza informazioni per comprendere cosa stava succedendo — chi già aveva una certa posizione ha stabilito che dietro c'erano gli USA e/o l'Ucraina.
Quando, poi, è uscita la rivendicazione dell'ISIS, ha stabilito che il mandante erano gli USA e/o l'Ucraina.
Quando i terroristi sono stati arrestati a poca distanza dal confine ucraino e bielorusso, ha deciso che stavano fuggendo in Ucraina.
E quando Lukashenko ha detto che hanno tentato di entrare in Bielorussia, ha pensato che avessero sbagliato strada.

Chi invece aveva la posizione opposta, ha creduto alla rivendicazione dell'ISIS e all'estraneità degli ucraini.
Ha bollato i sospetti russi verso gli ucraini come propaganda finalizzata ad accrescere l'odio dei russi verso gli ucraini.
Ha pensato che i terroristi stessero fuggendo in Bielorussia perché il confine ucraino è pieno di militari russi che lo sorvegliano.
E così via.

E per fare questo non sono serviti fotografie o video generati con l'IA.

A volte diventiamo le cose che sosteniamo pubblicamente, sui social network, e anche se, ad un certo punto, dovesse sfiorarci il dubbio, continuiamo a difenderle perché ormai la strada è stata tracciata.

Il "forse", il "non lo so" e il "mi sono sbagliato" sono diventati sintomi di debolezza.

Questo approccio così ottuso — che esclude il dubbio perché richiederebbe una sospensione sull'interpretazione dei fatti e della realtà e quindi il non poter prendere posizione sui social network, di fatto scomparendo nel silenzio dei prudenti — si ripete ogni giorno per decine di notizie e non può che portare ad una sorta di torre di Babele in cui nessuno capisce più l'altro se non ha una visione del mondo che combacia completamente.


Perhaps it will not be necessary to wait for artificial intelligence-generated images and videos to overwhelm photographs and documentation videos to irreparably alter the narrative/presentation of reality.

Already today, people are extremely polarised and every item or piece of news they receive is digested, shaped and immediately spat out to fit their own view of things.

Take for example the attack on Crocus City Hall in Moscow.
The instant the news came out — when the bombing was still in progress and not enough information was available to understand what was going on — those who already had a certain position established that it was the work of the US and/or Ukraine.
When, then, the ISIS claim came out, they established that the US and/or Ukraine were behind it.
When the terrorists were arrested a short distance from the Ukrainian and Belarusian borders, they decided they were fleeing to Ukraine.
And when Lukashenko said they tried to enter Belarus, they thought the terrorists had taken a wrong turn.

Those who took the opposite position believed the ISIS claim and the extraneousness of the Ukrainians.
They branded Russian suspicions of Ukrainians as propaganda aimed at increasing Russian hatred of Ukrainians.
They thought the terrorists were fleeing to Belarus because the Ukrainian border is full of Russian soldiers guarding it.
And so on.

And to do this we did not need AI-generated photographs and videos.

Sometimes we become the things that we publicly support, on social networks, and even if, at some point, doubt should touch us, we continue to defend them because by now the path has been traced.

The 'maybe', the 'I don't know' and the 'I was wrong' have become symptoms of weakness.

This obtuse approach — which excludes doubt because it would require suspending the interpretation of facts and reality and therefore not being able to take a position on social networks, in fact disappearing into the silence of the doubters — is repeated every day for dozens of news items and can only lead to a sort of tower of Babel in which no one understands the other anymore if they do not have a completely matching worldview.