Exhibitions

Padiglione Seoul-Pyongyang al Festival Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo by Filippo Venturi

Alcune fotografie dall'inaugurazione del festival Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo, a Palazzo Tortorici a Mazzarino (Sicilia), visitabile dal 24 giugno 2023 al 28 gennaio 2024. In particolare del padiglione Seoul-Pyongyang, da me curato

Per la prima volta, i miei 3 capitoli fotografici sulla penisola coreana sonno esposti assieme. A circa un mese dal 70° anniversario della fine della Guerra di Corea (in realtà Corea del Sud e Corea del Nord risultano ancora in guerra perché, alla firma dell’armistizio di Panmunjeom del 27 luglio del 1953, non è mai seguito un trattato di pace), dopo Korean Dream e Made in Korea, esordirà anche l'ultimo capitolo Awakenings, sui nordcoreani (in prevalenza donne) che sono fuggiti dal paese.

L’evento è organizzato da FARM CULTURAL PARK!

Regnoli 41, Arte solidale Par Furlè by Filippo Venturi

Fra le varie lodevoli iniziative a favore dei luoghi dell’Emilia Romagna colpiti dall'alluvione in questo maggio funesto, segnalo quella degli amici dell’Associazione Regnoli 41 e del Buon Vivere, che hanno organizzato una mostra di beneficenza che inaugurerà a Forlì sabato 27 maggio 2023, alle ore 17.00, da ReBu’ in via Giorgio Regnoli 52.
Fra le varie opere acquistabili, il cui ricavato sarà devoluto alle famiglie colpite, ce ne sarà anche una mia!

“Par Furlè, insieme, in tanti, in un passa parola battente che contraddistingue noi romagnoli quando non bisogna perder tempo, quando tutto serve, quando una mano si lega all’altra per aiutare, per aiutarci. L’arte che aiuta, che unisce i propri pennelli alle pale e ai badili al fine di raccogliere fondi da destinare ai quartieri più colpiti dall’alluvione e alle famiglie che hanno perso tutto. In una catena di solidarietà che mette a disposizione creatività e impegno, da REBU’ (Regnoli 41 e Buon Vivere), a partire da sabato 27 maggio, si allestisce una mostra di opere realizzate da oltre 30 artisti, locali e non, che con generosità hanno donato un loro lavoro e il cui intero ricavato sarà devoluto, anche interpellando i canali ufficiali, alle famiglie più colpite e dandone trasparente comunicazione. Senza proclami, conta solo il rendersi utili… Insieme si può!

A domani, ti aspetto sabato 27 alle ore 17:00 da Rebù, Via Giorgio Regnoli n. 52, per respirare l’arte solidale.”

Intervista su Foto Cult by Filippo Venturi

Sul magazine di fotografia Foto Cult è uscita una mia intervista, a cura di Francesca Orsi, sul mio ultimo lavoro "Broken Mirror", sull'utilizzo di software come Midjourney e altro ancora!

Questo il link all’articolo originale:
Filippo Venturi “collabora” con l’intelligenza artificiale: nasce “Broken Mirror”

Filippo Venturi “collabora” con l’intelligenza artificiale: nasce “Broken Mirror”

In anteprima assoluta l’intervista al fotografo che ha sperimentato Midjourney, un software IA, per concretizzare le sue visioni sulla penisola coreana. Di Francesca Orsi, 3 Marzo 2023.

Filippo Venturi è un fotografo documentarista particolarmente interessato al tema dell’identità e della condizione umana. Abbiamo fatto due chiacchere con l’autore a proposito del suo Broken Mirror, progetto che si discosta nettamente dal suo approccio tradizionale e che è stato creato mediante l’utilizzo del software di produzione di immagini Midjourney.

Con Broken Mirror, una tua recente sperimentazione visiva, hai usato l’intelligenza artificiale, nello specifico Midjourney, per produrre le immagini. Ce ne racconti il funzionamento nel dettaglio, comprese le criticità che può avere?

Midjourney è uno dei software di produzione di immagini che hanno raggiunto una considerevole notorietà negli ultimi tempi. Partendo da una descrizione testuale fornita da una persona, è capace di generare immagini grazie a una intelligenza artificiale (IA). Attraverso un prompt, l’utente (definito prompter, suggeritore) può inserire un testo, di poche parole o di diverse righe, in cui descrive lo scenario da creare, quali elementi lo popolano, le caratteristiche dell’immagine, il formato e così via. Il software poi elabora l’input ricevuto e, in base alla libreria di immagini con cui l’IA si è allenata, offre all’utente un risultato visivo. Questi software sono attualmente in versione beta, sperimentale, ma hanno già aperto grandi riflessioni e interrogativi su come potranno stravolgere il mondo della creatività, dell’arte, della comunicazione e dell’informazione. Oggi le immagini generate possono soffrire di alcuni difetti, ma è questione di poco tempo prima che vengano risolti.

Oltre al realismo del risultato prodotto, desta preoccupazione anche la facilità di utilizzo, proprio come è accaduto alla nascita della fotografia. Anche in questo caso si teme possa causare la scomparsa di alcune forme d’arte come la pittura, l’illustrazione e il fumetto. Analogamente al mestiere del fotografo, che a fatica è uscito dalla banale percezione di essere qualcuno che si limita a premere un tasto per essere riconosciuto come autore e artista, viene ora messo in discussione l’apporto di coloro che si avvalgono di questi strumenti informatici.

A livello creativo è interessante notare che, al momento, alcune restrizioni sono imposte dalle stesse software house che spesso censurano alcune parole che esprimono gesti violenti, atti sessuali oppure le accettano nella descrizione escludendole però dalla creazione visiva. L’origine du monde, del pittore Gustave Courbet, oppure L’esecuzione di Saigon, del fotogiornalista Eddie Adams, non sarebbero riproducibili, ad esempio.

Presto l’IA sarà in grado di produrre immagini, video, voci e testi di qualità tale da essere indistinguibili dall’opera degli esseri umani portando con sé potenziali problemi, come il loro utilizzo per creare fake news, un settore florido già oggi. Credo che la realtà e l’informazione corretta assumeranno ancora più valore in futuro ma, al momento, ho l’impressione che molti non siano disposti a investirci denaro, restando in balìa di presunte notizie che puntano a scandalizzare, fomentare e dividere le persone.

Qual è la storia che racconta Broken Mirror e da dove nasce?

Dal 2015 ad oggi ho usato la fotografia, fra le altre cose, per raccontare la penisola coreana, i fenomeni sociali che la caratterizzano, gli obiettivi raggiunti da Corea del Nord e del Sud, ma anche gli effetti collaterali. Nella mia indagine visiva ho spesso adottato un approccio documentaristico, a volte fotogiornalistico, astenendomi in tutti i casi dal manipolare le immagini. Spesso definisco il mio lavoro come “un testimoniare la realtà”, consapevole che anche il più scrupoloso e onesto dei fotografi non possa che alterarla nel momento in cui sceglie cosa fotografare e, poi, quali fotografie comporranno il suo lavoro che sarà mostrato al pubblico. Questo è inevitabile. L’impossibilità di rappresentare in modo assoluto la realtà non può però giustificarne l’ulteriore manipolazione volontaria, almeno se si vuole essere dei testimoni attendibili.

Nel progetto Broken Mirror, che è un lavoro artistico che usa il linguaggio documentaristico, ho fuso la mia visione della Corea del Nord con quella di una intelligenza artificiale. Partendo da scene di vita quotidiana di nordcoreani, ho inserito un elemento estraneo, sotto forma di insetti che assumono dimensioni sempre più grandi e invadenti, al punto che sembra abbiano il controllo sulle persone, le quali, ad un certo punto, si trasformano a loro volta in insetti, completando il dominio subìto.

Il progetto risulta molto cinematografico. Quali sono state le influenze che ti hanno fatto pensare a delle immagini del genere?

L’idea alla base di questo progetto si rifà, appunto, al mio lavoro di fotografo documentarista sulla Corea, ma anche alla fascinazione verso scenari fantascientifici e distopici, alla fotografia in bianco e nero di grandi fotografi del passato, come Robert Capa, ma anche all’alterazione fisica del corpo nei film di David Cronenberg.

In un certo senso, ho attinto al mio database personale di immagini, video, riflessioni, suggestioni e paure, forse in un modo non troppo distante da quello che ha compiuto l’intelligenza artificiale per assembleare le immagini che desideravo, spesso inserendo elementi imprevisti o su cui non avevo il controllo completo. Broken Mirror è quindi il risultato di un compromesso, tra me e l’IA, dove l’eccezionalità della società nordcoreana, fortemente influenzata da uno dei regimi totalitari più duri al mondo, che isola di fatto il paese e i suoi abitanti, viene raffigurata attraverso l’inserimento di un elemento alieno, in una sorta di metamorfosi kafkiana.

Nel panorama fotografico l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta producendo pareri contrastanti, anche per una questione di copyright. Cosa ne pensi?

Le librerie sterminate di immagini che compongono i database dati in pasto alle intelligenze artificiali per “allenarsi”, sono spesso raccolte indiscriminatamente dal web o da archivi senza averne l’autorizzazione oppure con una autorizzazione fornita dagli utenti in tempi in cui ancora non era immaginabile questo tipo di utilizzo.

Proprio in questi giorni lo United States Copyright Office ha negato a Kristina Kashtanova la registrazione del copyright di una graphic novel che aveva generato con Midjourney. In particolare è stato ritenuto che le immagini create non avessero un elemento di “paternità umana” sufficiente da finire sotto copyright. In poche parole, l’intervento umano è stato considerato marginale, paragonabile alle direttive che un cliente potrebbe fornire a un artista. Il documento ufficiale riconosce a Kashtanova la paternità della storia e la scelta dell’ordine della sequenza delle immagini, ma non delle singole immagini. Sarà interessante vedere come verrà disciplinata questa tecnologia e se altri enti e altri paesi prenderanno in considerazione o meno questa decisione.

Pensi che Broken Mirror sia solo una sperimentazione per te o intravedi anche una connessione con il tuo pensiero fotografico e i tuoi lavori passati?

Amo sperimentare e provare soluzioni originali. Fino ad oggi l’ho sempre fatto rimanendo all’interno di una fotografia che si prefiggeva di rappresentare eventi e fenomeni sociali impiegando punti di vista o approcci che, seppur diversi dai soliti, rimanessero fedeli alla realtà. Non so ancora dove mi condurrà questo strumento, ma è interessante che il mio primo esperimento abbia riguardato un approccio metaforico alla realtà, rendendo subito evidente allo spettatore l’artificio, sollecitandone l’aspetto evocativo, senza però scollegarsi completamente dal vero. Forse Broken Mirror è stata la reazione più fedele che potevo avere verso il mio pensiero fotografico e i lavori che ho realizzato.


Mostra fotografica Linea con/temporanea R0 by Filippo Venturi

Linea con/temporanea R0

Un itinerario fotografico in sette fermate per scoprire luoghi e persone del quartiere intorno ad EXATR.
La mostra, esposta per le vie della città, è sempre visitabile dal 7 al 20 novembre

Tappe della mostra urbana:
- Punto di partenza: EXATR (Via Ugo Bassi 16, Forlì)
- Via Valzania
- Via Regnoli (P.le Indipendenza)
- Viale Matteotti
- Via Manzoni (angolo V.le Stazione)
- Portici (ingresso Stazione)

Sabato 12 novembre 2022, ore 11.00
Passeggiata con gli autori
Partenza da EXATR (Via Ugo Bassi 16, Forlì)
Link all’evento su Eventbrite.it

Il progetto è il risultato del Workshop di Esplorazione Urbana a cura di Filippo Venturi.

Hanno partecipato e fotografato il quartiere:
Alice Verzella, Arianna Guerrini, Aris Tsopanellis, Federica Nannini, Gianna Colombari, Giulia Da Fermo, Ilaria Cottu, Marco Piffari, Matteo Crociani, Michela Guardigli, Silvia Strocchi, Valeria Errani.

Progetto parte di Linee di Rigenerazione, un percorso di esplorazione, osservazione, pratiche e interventi diffusi che connette EXATR ai quartieri vicini, abilitando le relazioni tra luoghi e comunità.

A cura di Spazi Indecisi
In collaborazione con EXATR
Con il sostegno di Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Romagna Acque | Società delle Fonti, Mondoffice srl

Pollution Valley esposto alla Biblioteca Classense by Filippo Venturi

A Ravenna, presso la Biblioteca Classense, è esposta una selezione di 12 immagini del mio lavoro Pollution Valley!
La mostra, assieme ad altre, rientra nell'ambito del Convegno regionale della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Sotto il volantino dell’evento.

PhMuseum Days 2022 - International Photography Festival by Filippo Venturi

Nella mostra collettiva dei 22 fotografi selezionati dall’Open Call di PhMuseum Days, troverà posto anche il mio lavoro Foundations of a Mirage! Di seguito tutte le informazioni.

Si apre a Bologna, il 23 settembre2022 la seconda edizione di PhMuseum Days Festival internazionale di fotografia che ha per tema Today Is Yesterday’s Tomorrow, un’occasione per riflettere sul potere delle azioni e sul rapporto tra passato, presente e futuro e sul forte momento di cambiamento che l’umanità sta vivendo. Promosso da Il festival è promosso da PhMuseum, una piattaforma che promuove gli autori e la fotografia contemporanea dal 2012. L’evento si terrà presso lo Spazio Bianco di DumBO a Bologna, un padiglione post-industriale di 1600 metri quadrati che ospiterà mostre, presentazioni, uno spazio dedicato all’editoria fotografica e un’area relax all’aperto. L’evento sarà un terreno di gioco per i professionisti e un momento di scoperta per chi vuole avvicinarsi alla fotografia e alle arti visive. Il programma prevede 13 mostre individuali, un’installazione collettiva, letture di portfolio, proiezioni, performance e uno spazio dedicato all’editoria indipendente.

Le mostre sono:

  • Asphodel Songs di Agathe Kalfas & Mathias Benguigui che propone una nuova lettura delle questioni contemporanee dell’isola di Lesbo, mettendo insieme tracce del passato, mitologia e memoria collettiva della migrazione.

  • Good Hope di Carla Liesching, che guarda ai giardini di Capo di Buona Speranza in Sudafrica – un luogo storico all’apice dell’Impero, oggi epicentro dei movimenti di resistenza anticoloniale.

  • How To Raise A Hand di Angelo Vignali, 313 stampe in bianco e nero delle dita del padre dell’artista.

  • La Linea D’Acqua di Sara Palmieri che affronta il tema della memoria attraverso una ricerca intima e metafisica sulla caducità delle cose.

  • Mythic Humanoids di Arvida Bystrom che si concentra su concetti quali corpo, identità e auto-rappresentazione.

  • Neuromantic di Ana Vallejo che rappresenta la ricerca interiore innestata dall’isolamento del Covid19.

  • Nothing Personal di Nikita Teryoshin che presenta l’opposto di un campo di battaglia, un enorme parco giochi.

  • Nuke di Marcelo Brodsky, artista argentino che si concentra sull’immagine di un’esplosione nucleare.

  • The Merge di Sara, Peter & Tobias, che riflette sul dubbio se il mondo sia reale o un’illusione costruita.

  • The Weight Of The Word di Piero Martinello & Piero Casentini, lavoro di documentazione sui casi di eponimia (uso di indicare con il nome di un personaggio illustre o comunque notevole, un periodo storico, un movimento politico, artistico, letterario) di nove medici e ricercatori nazisti.

  • Ukrzaliznytsia di Julie Poly cattura l’essenza stessa del viaggio sui treni ucraini.

  • Umbai di Munirah Almehri che immagina il futurismo queer nel contesto kuwaitiano.

C’è poi la mostra collettiva di 22 fotografi selezionati dall’Open Call di PhMuseum Days.
Fotografi selezionati: Allan Salas, Andrés Mario de Varona, Anton Kuehnhackl, Antone Dolezal, Arne Piepke, Austin Cullen, Christopher Valentine, Claudia Fuggetti, Disha Patil, Eleana Konstantellos André, Emilia Martin, Filippo Venturi, Gabriele Cecconi, Henri Kisielewski, Hiro Tanaka, Hyunmin Ryu, Jaclyn Wright, Jake Mein, Jan Richard Heinicke, Kendra Ward, Laura Sisterò, Lina van Hulle, Lorenzo Maccotta, Luciana Demichelis, Lukasz Kubicki, Margarita Valdivieso Beltran, Margaux Corda, Melissa Catanese, Mirko Viglino, Ngadi Smart, Niall O'Brien, Pang Hai, Parker Bryant-Carty, Paulo Simão, Ryan Pfluger, Selina Disera, Tatiana Grigorenko, Vincent Forstenlechner, Vivian Keulards, Jimmi Wing Ka Ho, Yi Hsuan Lai.

Info
Now at its second edition, this year’s theme of the festival is Today is Yesterday's Tomorrow, meant as an occasion to reflect on the strong moment of change we are living.

When
Friday 23.09 to Sunday 25.09 from 10am to 10pm
Thursday 29.09 to Sunday 02.10 from 10am to 10pm

Where
Spazio Bianco, DumBO
Via Camillo Casarini 19
40131 Bologna
Google Map

How to get here
By planes
Bologna has an international airport 20-minutes from Dumbo.
By trains
The station is 5-minutes from the venue with high-speed trains serving Rome, Milan and Florence.
By car
The motorway is 10-minutes from the venue with local parking available.

Contacts
Support
Have questions? our support team would be happy to help. support@phmuseum.com
Press
Contact our dedicated press channel.
Press contacts

Spazio Bianco, DumBO, in Via Camillo Casarini 19, Bologna (italy)

Mostra "Abbecedario Fotografico" a Forlì by Filippo Venturi

"Abbecedario Fotografico", una collettiva di alcuni tra gli autori più rappresentativi della fotografia italiana contemporanea, possibile grazie al finanziamento della Fondazione Cassa Dei Risparmi di Forlì, inaugurerà giovedì 8 settembre 2022 alle ore 18 e sarà visitabile fino al 6 gennaio 2023.

La mostra è allestita negli spazi di "Arte al Monte", in Corso Garibaldi 37 a Forlì, sede della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, e sarà composta da 26 fotografie, ognuna in relazione a una parola di pertinenza fotografica. L'intento di "Abbecedario Fotografico" è principalmente divulgativo: mira ad avvicinare ad uno specifico fotografico anche i non addetti ai lavori, a cominciare dai bambini e i ragazzi.

I lavori in mostra sono di: Nicola Baldazzi, Emanuele Brutti, Luca Capuano, Piergiorgio Casotti, Valeria Cherchi, Alessandra Dragoni, Giuseppe De Mattia, Matteo Di Giovanni, Karim El Maktafi, Cesare Fabbri, Marcello Galvani, Luca Gambi, Stefano Graziani, Guido Guidi, Alessandro Imbriaco, Luca Massaro, Nino Migliori, Elena Negri, Chiara Pavolucci, Piero Percoco, Massimiliano Tommaso Rezza, Andrea Simonato, Massimo Sordi, Massimiliano Tappari, Filippo Venturi e Alba Zari.

La mostra sarà aperta previo appuntamento e in occasione di eventi e visite guidate proposte regolarmente. In particolare, si invitano insegnanti ed educatori, se interessati, a prendere contatto per organizzare incontri ad hoc. Per informazioni e prenotazioni: elenadolcini@gmail.com o eventi@fondazionecariforli.it

Mostra fotografica Ambiente Clima Futuro, nelle Foreste Casentinesi by Filippo Venturi

Il mio lavoro fotografico “Pollution Valley” sarà esposto in tre importanti mostre fotografiche presso:
- CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena
, dal 18 giugno al 10 settembre 2022;
- Nuvola Lavazza a Torino, nella Piazza Verde
, dal 23 giugno al 2 settembre 2022;
- Nelle maestose Foreste Casentinesi, all’interno di una bellissima iniziativa della FIAF denominata “Fotografie nel parco”
; il mio lavoro sarà esposto all’ingresso del bosco di fronte al Rifugio Fangacci (https://goo.gl/maps/4f78JDEWbzEPcxgA8)

Dalla presentazione ufficiale:

“La FIAF è stata la prima, e sinora unica, realtà ad aver strutturato e lanciato un progetto fotografico organico riguardante le problematiche ambientali, in funzione non solo di registrare “in pianta” l’attuale situazione italiana, a cavallo tra un passato di sfruttamento e scarsa preservazione dell’habitat naturale ed un presente che, pur ricco di contraddizioni, punta con decisione ad un futuro sostenibile, ma che ambisce anche ad essere anche un valido spunto per un’ampia riflessione di tipo culturale e sociologico. Questo immenso lavoro collettivo ha dato luogo ad una Mostra Nazionale e a 100 Mostre Locali, con i relativi cataloghi. Tutte le mostre, come un’unica grande esposizione, saranno aperte contemporaneamente il 18 giugno 2022, mostrando al pubblico ed agli appassionati la complessità del progetto fortemente voluto dalla Federazione. Il valore aggiunto è proprio la rete di persone che ha compreso l’importanza di un disegno più generale, fotografi consci del puzzle che tutti insieme sarebbero andati a comporre nell’ottica di un unico piano. La Mostra Nazionale presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena resterà aperta fino al 10 settembre 2022 e vede l’esposizione di oltre 1.500 fotografi e, frutto di un’accurata selezione nazionale.

Per chi abita in Casentino l’Ambiente è il luogo dove viviamo. Non è altro da noi. Siamo immersi nell’Ambiente, nella Natura, nella Foresta, con i suoi alberi, i suoi animali, i suoi fi ori, i suoi colori e i suoi odori. Noi ne facciamo parte. Parlare di Ambiente significa parlare di noi. Prendersi cura dell’Ambiente significa prendersi cura di noi. Le mostre fotografiche che potrete ammirare sono il segno dell’amore delle Associazioni del Casentino per l’Ambiente, per la Natura, per le Foreste. Vogliamo viverle e vogliamo proteggerle. E con questo intento abbiamo aderito al progetto “Ambiente, clima Futuro” promosso dalla FIAF (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografi che). Le fotografie vogliono essere un grido nella notte per invitarvi a vivere il Casentino e allo stesso tempo a stare sempre vigili ed attenti per la sua costante protezione quale salvaguardia di inestimabile valore per il Futuro.”

Mostra fotografica Ambiente Clima Futuro by Filippo Venturi

Filippo Venturi – Dal portfolio Pollution Valley

Anche il mio lavoro fotografico “Pollution Valley” sarà esposto nella grande mostra fotografica che inaugurerà al CIFA - Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, dal 18 giugno al 10 settembre 2022!

Di seguito l’articolo di Art-Vibes:

FIAF - "Ambiente Clima Futuro”, il nuovo progetto fotografico collettivo nazionale
228 autori e oltre 1500 immagini per la prima iniziativa di documentazione fotografica e analisi interpretativa del fenomeno 
della tutela ambientale nel nostro Paese, realizzato da fotografi professionisti e amatoriali.

La FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche – e la Fondazione CENSIS presentano il progetto “AMBIENTE CLIMA FUTURO”, la prima iniziativa di documentazione fotografica e analisi interpretativa del fenomeno della tutela ambientale nel nostro Paese, realizzato da fotografi professionisti e amatoriali.

Nel particolare momento di passaggio che stiamo oggi vivendo, a cavallo tra un passato segnato da inquinamento, spreco delle risorse, cattiva gestione del territorio, problema dei rifiuti e cambiamenti climatici, e un presente dove le buone pratiche, sia a livello pubblico che privato, vanno nella direzione di un futuro con una maggiore attenzione per l’ambiente e per il suo equilibrio, il Progetto

Fotografico della FIAF vuole essere un’occasione per riflettere su questi processi di trasformazione, raccontando sia i luoghi e le attività dove esistono progetti ed esperienze di recupero per un ritorno ad un ambiente più naturale, sia quelle situazioni dove sono ancora in corso sfruttamento e depauperamento per sostenere un sistema economico sempre più bisognoso di risorse difficilmente rinnovabili, in un ritmo di crescita inconciliabile con il mantenimento di un equilibrio naturale.

La grande mostra fotografica del nuovo progetto nazionale “AMBIENTE CLIMA FUTURO”, di cui BPER Banca è main sponsor, verrà inaugurata sabato 18 giugno 2022 presso il CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (Via delle Monache 2), a partire dalle ore 17,30. La mostra rimarrà poi aperta fino a sabato 10 settembre 2022.

Gli autori iscritti per partecipare al progetto nazionale “AMBIENTE CLIMA FUTURO” sono stati 1.161, 1.032 dei quali hanno inviato le loro opere per la selezione. Le immagini arrivate sono state 14.448. Sono stati selezionati 228 autori con un totale di circa 1.516 fotografie, in rappresentanza di 18 Regioni italiane.

Anche gli appassionati di audiovisivi, supportati dal Dipartimento DIAF hanno inviato le loro opere con 24 partecipanti e 27 opere prodotte.

Il progetto è stato realizzato anche grazie al sostegno di FUJIFILM Italia coinvolgendo 10 fotografi molto conosciuti nel mondo FIAF, offrendo loro la possibilità di interpretare il tema “AMBIENTE CLIMA FUTURO” con la qualità straordinaria delle fotocamere digitali mirrorless Serie X e ottiche FUJINON.

Ogni autore ha seguito la propria inclinazione con il linguaggio più congeniale. Il risultato è un’opera corale di disvelamento della percezione collettiva della crisi climatica e delle condizioni in cui oggi versa il Paese, raccolta in un documentato unico che costituisce il catalogo della mostra nazionale e che contiene tutte le opere esposte, selezionate da una commissione di esperti.

In alcuni lavori, come riportato nella prima parte del libro, il nostro habitat è visto dall’alto, come fossimo astronauti che ogni volta si meravigliano della bellezza, della vastità, dell’incongruenza, delle forme che ci rendono piccoli e che ci fanno comprendere chi sia, davvero il più forte: è il genere umano a doversi adattare, a dover cambiare, perché la natura si trasformerà e potrà forse farne a meno.

Altri racconti fotografici, invece, sono ritmati da immagini astratte. Sono mondi di senso, intrecci, pretesti che rappresentano il confluire degli argomenti l’uno nell’altro, nell’organismo complesso e affascinante che è l’ambiente, nel rapporto d’amore e conflitto che il genere umano ha con la natura. Così fluidamente, nel libro, abbiamo cercato di partire dall’aria e dall’inquinamento atmosferico, per passare ai paesaggi naturali e alla nostalgia che percepiamo di fronte alla forza immane delle opere d’arte dipinte dalla natura.

Il grande tema dell’abbandono, dell’incuria delle forme umane e della riappropriazione da parte della vegetazione si trasforma nella rappresentazione dei territori malati, feriti profondamente dalle esigenze di sfruttamento. Il territorio urbano ha un suo fascino non sempre inconsapevole: i nostri autori hanno cercato lo stridore di una inconsulta occupazione di spazio, ma anche le inattese armonie tra mondi che parrebbero inconciliabili.

Poi c’è il mondo dell’acqua nelle infinite declinazioni dell’uso, del recupero, della protezione, del governo e dello studio che sfocia però nelle tragedie delle devastazioni a causa di eventi derivanti dai cambiamenti climatici: inondazioni, tsunami, tempeste, incendi (purtroppo e troppo stesso anche di natura dolosa). Il riciclo e il recupero si mostrano nelle forme più sorprendenti, anche quando banali: è la voglia di vivere e di far rivivere, la nuova vita che tutti speriamo di poter guadagnare è una forma di speranza e una rilettura di prodotti usati e usurati eppure capaci di adattarsi a nuovi usi con la sapienza di una industria attenta, di un artigiano, del cittadino rispettoso. Infine, l’energia prodotta da fonti rinnovabili, la vera scommessa del futuro e i comportamenti virtuosi raccolti in microstorie di passione e volontà. Nel mezzo c’è la protesta degli ultimi anni, purtroppo spenta dalla pandemia, ma che ritornerà, certamente, più forte di prima.

Ma non mancano progetti fotografici che ci danno un segno di speranza, con l’idea che i nostri sforzi ci saranno e non saranno vani. Ecco, quindi, i giovani sorridenti che immaginano il futuro coi loro disegni, un giardino di arte contemporanea a dimostrare che tecnologia e poesia possono e debbono convivere a servizio del mondo naturale di cui l’uomo fa parte e poi l’impegno di ognuno in un grande mosaico sul quale tutti dobbiamo posare la nostra tessera.

Mostra fotografia “Ambiente Clima Futuro
18 giugno – 10 settembre 2022.
CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR), Via delle Monache 2.

La Notte della Fotografia a Piacenza by Filippo Venturi

“La notte della fotografia” è il titolo dell’evento culturale pensato per la città di Piacenza, che prevede una serata di proiezioni di lavori fotografici di autori importanti e affermati, affiancati a lavori di fotografi emergenti, comunque di spessore.

Gli autori coinvolti sono circa una trentina e tra essi ricordiamo in particolare Vittore Fossati, Simona Ghizzoni, Claudia Corrent, Mattia Zoppellaro, Piero Percoco, Filippo Venturi e tantissimi altri non meno importanti.

Le 6 diverse proiezioni si svolgeranno all’aperto in diversi punti del centro storico, in piazze, piazzette o cortili, per favorire anche la valorizzazione di luoghi poco conosciuti, in modo che i visitatori possano passeggiare per la città e raggiungere i vari punti di proiezione a piedi o in bicicletta. I luoghi scelti sono: Palazzo Farnese, Piazzetta Plebiscito, cortile del liceo Gioia, chiostri di San Sisto, scalinata Muntà di ratt, orti di via Borghetto.

L’evento, che si svolgerà sabato 7 maggio, è gratuito e aperto a tutti i cittadini e non solo, in quanto si prevede di richiamare appassionati di fotografia e di eventi culturali innovativi anche da fuori provincia (come era successo dal 2004 al 2010 per il Festival internazionale di fotografia FOTOSINTESI da noi organizzato in San Agostino, Palazzo Farnese, Palazzo Costa e nelle varie gallerie cittadine, che ha richiamato in quel caso numerosissimi spettatori, provenienti anche da fuori città e fuori regione).

In caso di maltempo, l’evento sarà posticipato al sabato successivo.

Ogni proiezione – della singola durata di circa 15 minuti ed ognuna concepita su un tema diverso – andrà in loop per tutta la serata, che si svolgerà tra le ore 20.30 e le 23.30; quando un gruppo di persone (sedute e distanziate) ha finito di vedere la proiezione A, si sposterà verso la proiezione B o C in modo da lasciare spazio agli altri e così via.

E’ una formula semplice, ma diversa dal solito e che mette in contatto i cittadini con l’arte (direttamente senza bisogno di entrare in spazi istituzionali), la fotografia, diversi temi attuali e contemporanei, alcuni luoghi poco conosciuti o comunque da valorizzare, non crea possibili assembramenti al chiuso, è fruibile da ogni fascia d’età, può richiamare visitatori anche dalle città vicine, può vedere coinvolte anche le attività commerciali (bar, ristoranti ecc.) lungo il percorso, non prevede il pagamento di un biglietto.