Il fallito attentato a Donald Trump e la complessità che sfugge al momento decisivo by Filippo Venturi

Nel numero di ottobre di FotoIT è uscito un mio articolo, nella sezione Saggistica, in cui parlo a mente fredda de "Il fallito attentato a Donald Trump e la complessità che sfugge al momento decisivo".

L'attentato fallito a Donald Trump — ex presidente degli Stati Uniti e candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali — avvenuto il 13 luglio 2024, mentre teneva un comizio elettorale in una fiera agricola a Butler, in Pennsylvania, ha riportato l'attenzione sulla fotografia, la sua importanza, il suo sfruttamento e la sua crisi di credibilità, ma anche sul modo in cui riceviamo le informazioni e le elaboriamo in pochi minuti, per giungere a delle convinzioni granitiche che difficilmente abbandoneremo una volta espresse sui social network, nei tempi brevissimi che ci impongono per esprimere noi stessi. Un mix di processi, consapevoli e non, che forgiano la nostra percezione del mondo e il nostro prendere posizione rispetto alla realtà.

La storia di una fotografia by Filippo Venturi

Fra le varie, mi avevano richiesto una fotografia della curva dove fosse visibile il re-styling dello stadio adottato dalla nuova società, con il motto "Iterum rudent leones" e i giocatori in campo.

Il mio piacere nel documentare anche gli attimi precedenti all'evento (che sia il backstage di uno spettacolo teatrale o l'ingresso in campo delle squadre e così via) mi ha permesso di cogliere questo momento che apprezzo per vari motivi. Nella foto ci sono tutti i protagonisti di una partita: i 22 giocatori e la terna arbitrale. Sono presenti anche i bambini, che simboleggiano i valori positivi (o almeno ci ricordano che noi adulti dovremmo dare l'esempio), l'accessibilità e l'inclusione della comunità.

L'ingresso in campo delle squadre crea una composizione piacevole e dinamica, che guida lo sguardo verso uno striscione dei tifosi, impreziosito da una citazione dal Paradiso di Dante, che non potevo prevedere.

Tra esperienza e fortuna, è nata così la fotografia che oggi fa da sfondo al nuovo store ufficiale del Ravenna Calcio presso lo stadio!

Public talk al Planetario di Modena sull'Intelligenza Artificiale by Filippo Venturi

Mercoledì 27 novembre 2024, alle ore 21, sarò ospitato al Planetario di Modena dal Circolo Fotografico Colibrì BFI, in Viale Jacopo Barozzi, 31.

Parlerò di fotografia e intelligenza artificiale e dei rischi e delle potenzialità che questa tecnologia può offrire, illustrando anche i miei progetti visivi in cui ho unito fotografia e immagini generate.

Il mio intervento si inserisce in un ciclo di incontri intitolato “Oltre l’Immagine - Incontri fotografici d’autore”, che vedrà ospiti anche Tony Gentile, Luigi Ottani, Giancarlo Colombo, Franco Bragagna e Luciano Gigliotti.

Maggiori informazioni nella locandina!

Pubblicazione su Internazionale - Alluvione in Emilia Romagna by Filippo Venturi

Su Internazionale 1582 del 27/09/2024 è uscita una mia fotografia dell’alluvione che ha investito Villalta, frazione di Bagnacavallo (RA).
La regione Emilia Romagna è stata colpita per la terza da una alluvione negli ultimi 18 mesi circa.

La fotografia fa parte di una mia più ampia documentazione dell’alluvione, che ha compreso le province di Forlì e Ravenna nel 2023 e nel 2024, e che è visibile qui: Floods in Emilia Romagna

L’articolo è a cura di Ine Roox, del quotidiano Nrc Handelsblad (Paesi Bassi). Photoeditor Maysa Moroni.

Broken Mirror, visto da Federica Cerami by Filippo Venturi

Su “Ilas Magazine”, periodico digitale dedicato alla cultura della comunicazione visiva, è uscito un articolo di Federica Cerami (critica, curatrice e docente di fotografia) sul mio lavoro Broken Mirror, incentrato sulla Corea del Nord e realizzato con l’uso dell’intelligenza artificiale.

L’articolo originale è qui: LINK

Broken Mirror

Il mondo Coreano attraverso lo sguardo contemporaneo di Filippo Venturi

di Federica Cerami

Quest’anno, al Festival FotoIncontri di San Felice sul Panaro, organizzato dal Circolo Photoclub Eyes, ho avuto il gran piacere di vedere la mostra Broken Mirror del fotoreporter Filippo Venturi.

Mi sono immersa in questo racconto fotografico, perdendo la cognizione del tempo e dello spazio: nulla mi ha richiesto di ritornare, fino a quando non è iniziata la conferenza di presentazione.

Perdersi credo sia una esperienza evolutiva molto importante sia per un fruitore di fotografia che per un fotografo.

Mimmo Jodice, nella sua lectio magistralis del 2006, tenuta presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, disse: “C’è una frase di Fernando Pessoa che ripeto spesso perché mi rappresenta: “Ma che cosa stavo pensando prima di perdermi a guardare? Ecco la mia inclinazione naturale: perdermi a guardare, contemplare, immaginare, cercare visioni oltre la realtà…”

Venturi racconta con queste parole il suo lavoro: 

“Broken Mirror è un lavoro artistico che utilizza il linguaggio documentaristico, in cui ho fuso la mia percezione della Corea del Nord con quella di un‘intelligenza artificiale. Ho utilizzato il software Midjourney, a cui ho spiegato nel dettaglio il risultato che volevo ottenere, ripetendo l‘operazione per centinaia di volte per ogni immagine, finché non ho ottenuto un risultato simile a quello che avevo immaginato.

Ho inserito nelle scene di vita quotidiana dei nordcoreani un elemento estraneo, sotto forma di insetti che assumono dimensioni sempre più grandi e invadenti, al punto che sembrano avere il controllo sulle persone. Infine, i nordcoreani stessi si trasformano in insetti, completando così il dominio subìto”.

Con Broken Mirror entriamo nel vivo del dibattito contemporaneo, relativo all’utilizzo dell’IA, andando oltre la logica manichea che nel corso della storia dell’arte ha spesso opposto una inutile resistenza verso ogni novità creativa che si è affacciata al mondo e proviamo, invece, ad abbracciare una idea ampia di narrazione.

La narrazione, da non confondere con il racconto, porta con sé una forte componente emotiva e risulta essere, in tal senso, molto più coinvolgente e interessante.

Narrare ci aiuta a dare un senso agli eventi che altrimenti risulterebbero essere un mero elenco di vuoti accadimenti posti in ordine cronologico e ci conduce anche verso la comprensione di noi stessi e della nostra relazione con il mondo. 

Questo è un dibattito molto lungo e assai articolato, ma sostanzialmente credo che, con le mie premesse, limitare le possibilità di costruire e presentare una storia non faccia del bene né agli autori e né tantomeno ai suoi fruitori.

Perdersi, perdersi a guardare, fantasticare guardando il mondo, ricostruendolo con il proprio portato emotivo e immaginativo: lo abbiamo fatto con i dipinti, poi con la fotografia analogica, con la fotografia digitale e ora lo stiamo iniziando a fare con l’Intelligenza Artificiale.

Più osservo questi nuovi lavori fotografici e più mi viene da pensare alle incredibili potenzialità che si sono aperte e alla meraviglia alla quale possiamo andare incontro per immergerci nei nostri desiderata e portare, con noi, tutto il nostro spazio abitato.

Perché mi ha colpito e ammaliato così tanto il lavoro di Venturi? 

La sua vena espressiva nasce da una urgenza narrativa che fa di lui, da tanti anni, un affermato fotografo documentarista e un artista visivo che ha pubblicato i suoi reportage su prestigiose riviste nazionali e internazionali.

Indaga fotograficamente, dal 2015, il territorio della Corea esplorandone i fenomeni sociali e i risultati raggiunti attraverso lo sviluppo e la crescita economica, ma anche i conseguenti effetti collaterali sulla popolazione.

Quando è arrivato al desiderio di utilizzare l’AI per continuare a parlare della Corea, l’ha fatto, quindi, conoscendo molto bene tutte le dinamiche che abitano questo territorio, avendo ampiamente sperimentato lo strumento fotografico, con un profondo senso etico del suo lavoro per poi proiettarsi nel mondo della fantascienza, nella fotografia e nella letteratura del passato e con la precisa volontà, di non avere il controllo completo del suo processo creativo.

Ritorna, quindi, la meravigliosa possibilità di perdersi, ma anche di lasciarsi andare, di pescare dal proprio vissuto, di proiettarsi nelle proprie fantasie, di esprimere in modo poetico dei non detti e di abbandonare questa strana volontà di raccontare il vero che, del resto, non è mai appartenuta alla fotografia.

Pixel Perceptions: Into the Eye of AI by Filippo Venturi

AI.S.A.M., AI Grill, 2024

Con grande orgoglio posso annunciare che il mio lavoro “He looks like you” – su mio padre e mio figlio e che unisce fotografie originali, fotografie d’archivio, immagini generate con l'intelligenza artificiale e interventi grafici – sarà esposto nella monumentale mostra “Pixel Perceptions: Into the Eye of AI”, assieme ai lavori di autori come Philip Toledano, Boris Eldagsen, A.I. SAM e tanti altri :)

Questa mostra approfondisce il modo in cui l'intelligenza artificiale (IA) influenza, consciamente e inconsciamente, la nostra percezione. Più di 30 creatori di immagini hanno esplorato in modo creativo e critico l'influenza dell'IA sul mondo che ci circonda. Come le nuove tecnologie stiano stravolgendo la visione fotografica. Ci si può ancora fidare dei propri occhi?

Verranno affrontate 3 prospettive chiave:
Perception of truth, Seeing and being seen e Shifts in visual culture.

La mostra sarà visitabile dal 26/10/2024 al 19/01/2025 e sarà inaugurata il 27 ottobre alle 16 nella galleria Akerk e nella galleria Noorderlicht, a Groningen (Paesi Bassi).

Autori esposti: A.I. SAM, Affectlab, Craig Ames, Minne Atairu, Mark Amerika, Alice Brygo, Vera van der Burg & Gijs de Boer, Kate Crawford & Vladan Joler, Boris Eldagsen, Jake Elwes, Elisa Giardina Papa, Nicolas Gourault, Franc Archive, Ethel Lilienfeld, Jonas Lund, Luna Maurer, Mimi Onuoha, Juan Obando & Yoshua Okón, Roope Rainisto, Martina Raponi & Ymer Marinus, Sebastian Schmieg, Martine Stig, Astria Suparak, Synchrodogs, Philip Toledano, Filippo Venturi, Conrad Weise, Jonas Yip e Joanna Zylinska.

Curatori: Wim Melis, Roosje Klap e Rosa Wevers.

Roosje Klap, direttore Noorderlicht
Marius Breukink, responsabile del progetto Groninger Kerken

Noorderlicht è una piattaforma che, dal 1990, rende la cultura visiva accessibile a tutti, utilizzando la fotografia e i media basati sull'obiettivo come potenti strumenti di dialogo e riflessione. Con un approccio critico e innovativo, sfidiamo i confini della cultura visiva e creiamo spazio per conversazioni e connessioni profonde che ispirano e guidano il cambiamento. Oltre al festival biennale Noorderlicht, la piattaforma organizza mostre, gestisce un programma educativo, una casa editrice e un laboratorio di stampa. - noorderlicht.com


It is with great pride that I can announce that my work ‘He looks like you’ - about my father and son and combining original photographs, archive photographs, AI-generated images and graphic interventions - will be exhibited in the monumental exhibition ‘Pixel Perceptions: Into the Eye of AI’, together with works by authors such as Philip Toledano, Boris Eldagsen, A.I. SAM and many others :)

The exhibition Pixel Perceptions: Into the eye of AI dives deep into how AI consciously and subconsciously influences our perception. More than thirty image-makers creatively and critically explore the influence of AI on the world around us. They explore how new technologies are turning photographic viewing on its head. Can you still trust your own eyes?

The exhibition highlights three key perspectives:
Perception of truth, Seeing and being seen e Shifts in visual culture.

Pixel Perceptions will be on display from 26 October 2024 to 19 January 2025 and opens on 27 October at 16:00 in the Akerk and Noorderlicht gallery, Groningen (The Netherlands).

With and by: A.I. SAM, Affectlab, Craig Ames, Minne Atairu, Mark Amerika, Alice Brygo, Vera van der Burg & Gijs de Boer, Kate Crawford & Vladan Joler, Boris Eldagsen, Jake Elwes, Elisa Giardina Papa, Nicolas Gourault, Franc Archive, Ethel Lilienfeld, Jonas Lund, Luna Maurer, Mimi Onuoha, Juan Obando & Yoshua Okón, Roope Rainisto, Martina Raponi & Ymer Marinus, Sebastian Schmieg, Martine Stig, Astria Suparak, Synchrodogs, Philip Toledano, Filippo Venturi, Conrad Weise, Jonas Yip and Joanna Zylinska.

Curators: Wim Melis, Roosje Klap and Rosa Wevers.

Roosje Klap, direttore Noorderlicht
Marius Breukink, responsabile del progetto Groninger Kerken

Noorderlicht is a platform since 1990, making visual culture accessible to everyone, using photography and lens-based media as powerful tools for dialogue and reflection. With a critical and innovative approach, we challenge the boundaries of visual culture and create space for profound conversations and connections that inspire and drive change. In addition to the biennial Noorderlicht Festival, the platform organizes exhibitions, runs an educational program, and manages a publishing house and a print lab. - noorderlicht.com

True Fiction, Intelligenze Artificiali Narrative by Filippo Venturi

True Fiction, Intelligenze Artificiali Narrative

Con Filippo Venturi, 5 e 6 Ottobre 2024
Volume Bar, presso il Campus universitario di Forlì, Piazzale Igino Lega
Il laboratorio è interamente gratuito, ma i posti sono limitati. Per prenotarsi, scrivere in dm alla pagina
@yepp_forli.

Si può partire da un software AI per raccontare la nostra vita o quella degli altri? Si.

Proveremo, dunque, a farlo: seguendo l’idea che la scrittura si nutre di immagini (fotografie, sogni, pitture, ricordi). Noi proveremo ad alimentarla di immagini generate artificialmente. Per poi scriverne – di nostro pugno – la storia.

Descriveremo un nostro ricordo, o un sogno, o un desiderio ad un’Intelligenza Artificiale, poi gli chiederemo di generare, su questo, un’immagine inedita. Quell’immagine – generata al di fuori del nostro controllo – sarà il trampolino di lancio per sviluppare una narrazione.

Come se fosse un fatto vero, pronto per essere raccontato. Come se – una volta generata artificialmente la visione – noi dovessimo lanciarci all’inseguimento della storia che contiene.

A guidarci sarà Filippo Venturi, a partire dalla sua esperienza di fotografo e reporter al confine tra realtà e visioni algoritmiche.

Vi aspettiamo!


YEPP Forlì nasce nel gennaio 2022, grazie alla partnership tra la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Comune di Forlì, e l’Associazione di promozione sociale YEPP Italia, con lo scopo di incentivare e sostenere la partecipazione giovanile alla Comunità locale.


Aggiornamento del 09/10/2024: qualche fotografia dal corso!

Martin Parr, Short & Sweet by Filippo Venturi

Quando mi chiedono quali sono i miei fotografi preferiti o a cui mi ispiro, non lo cito spesso. Forse per le tematiche affrontate lo vedevo meno "alto" di altri. Sbagliavo in pieno.

È uno dei fotografi che più spesso mi viene in mente quando viaggio, quando vado al mare, quando mi ritrovo a un evento kitsch, quando osservo dei turisti e così via. Nel recente viaggio in Inghilterra lo "vedevo" a ogni angolo. La mia giocosa serie di fotografie "Inglesi infreddoliti che cercano di godersi l'estate" era un palese omaggio nei suoi confronti. Una simile influenza su di me è decisamente fuori dall'ordinario.

Tutto questo l'ho pensato mentre giravo per le sale del Museo Civico Archeologico di Bologna, visitando la mostra "Short & Sweet" di Martin Parr. Ho osservato e ascoltato con avidità, ben due volte, la proiezione della sua intervista con Roberta Valtorta. L'ho anche registrata col telefono (per poi scoprire che c'era la trascrizione testuale nel catalogo).

Scusami Martin, non mi dimenticherò più di citarti :)


When I am asked who my favourite photographers are or who inspire me, I don't often mention him. Perhaps because of the subjects he deals with, I see him as less ‘tall’ than others. I was completely wrong.

He is one of the photographers who most often comes to mind when I travel, when I go to the beach, when I find myself at a kitch event, when I observe tourists and so on. On the recent trip to England I ‘saw’ him on every corner. My playful series of photographs ‘chilly Brits trying to enjoy the summer’ was a blatant homage to him. Such an influence on me is definitely out of the ordinary.

All this occurred to me as I wandered the rooms of the Museo Civico Archeologico in Bologna, visiting Martin Parr's exhibition ‘Short & Sweet’. I watched and listened avidly, twice, to the screening of his interview with Roberta Valtorta. I even recorded it with my phone (only to discover that there was a text transcript in the catalogue).

Sorry Martin, I will never forget to mention you again :)

Two years later by Filippo Venturi

Due anni fa mi trovavo a Londra per i funerali della regina Elisabetta II. Nonostante non sia mai stato particolarmente interessato alla famiglia reale, nutro un forte legame con Londra, una città che amo e che ho visitato diverse volte. Sentivo il bisogno di essere lì in quei giorni di lutto, per vivere da vicino un momento storico.

Per oltre quattro giorni, Westminster Hall ha ospitato la camera ardente della regina, e una fila chilometrica di persone divideva in due la città per rendere omaggio, con attese anche superiori alle 24 ore.

Il giorno del funerale, il 19 settembre 2022, Londra si era fermata. Le strade erano deserte, il traffico bloccato, e nell'aria c'era un silenzio surreale, interrotto solo dal rumore delle sirene della polizia e dagli elicotteri che sorvolavano la città. Ho seguito la folla e sono arrivato a Hyde Park, dove erano stati allestiti dei maxi schermi per seguire la cerimonia. Non avevo interesse nel cercare di entrare a Westminster Abbey o di fotografare personalità varie. Mi interessavano le persone comuni e quell'enorme distesa verde era ricoperta da migliaia di uomini e donne in lutto. È stata davvero un’esperienza unica.

Dopo Fidel Castro ed Elisabetta II, mi sono chiesto se oggi esista un'altra figura pubblica in grado di suscitare una partecipazione emotiva e un senso di appartenenza così vaste. Ne dubito.


Two years ago I was in London for the funeral of Queen Elizabeth II. Although I have never been particularly interested in the royal family, I have a strong connection to London, a city I love and have visited several times. I felt the need to be there during those days of mourning, to experience a historic moment up close.

For more than four days, Westminster Hall hosted the Queen's funeral chamber, and a kilometre-long line of people divided the city in two to pay their respects, with waits of more than 24 hours.

On the day of the funeral, 19 September 2022, London had come to a standstill. The streets were deserted, the traffic stopped, and there was a surreal silence in the air, broken only by the sound of police sirens and helicopters flying over the city. I followed the crowd and arrived in Hyde Park, where giant screens had been set up to follow the ceremony. I had no interest in trying to get into Westminster Abbey or photographing various personalities. I was interested in ordinary people and that huge expanse of green was covered with thousands of mourning men and women. It was truly a unique experience.

After Fidel Castro and Elizabeth II, I wondered if there is another public figure today who can elicit such a vast emotional involvement and sense of belonging. I doubt it.

Evento finale del concorso fotografico Alberi by Filippo Venturi

Venerdì 6 settembre si terrà l’evento finale dell’open call “Alberi”, un concorso fotografico in cui ho avuto il piacere di far parte della giuria! Sarà una serata dedicata alla fotografia :)

Saranno proiettate le interviste realizzate ad hoc con autori e studiosi come Guido Guidi, Isacco Emiliani, Valentina Levrini e Sara Filippi Plotegher. Seguirà un talk con Daniele Zavalloni (geografo), Filippo Venturi (fotografo), Massimiliano Costa (biologo), Andrea Minchio (Agrotecnico), condotti da Alberto Prati di Podere OrtInsieme. Verranno annunciati i vincitori del concorso, di cui saranno esposte le stampe fotografiche e si potrà anche cenare insieme e ascoltare il concerto previsto per la seconda parte della serata.

L’evento si terrà presso il Podere Ortinsieme, in via Provinciale Molinaccio 30, Russi (RA).
Programma della serata:

  • dalle ore 19:00 sarà possibile visitare l'esposizione delle fotografie dei vincitori nello spazio dell’orto e la proiezione degli scatti ricevuti durante la Open Call.

  • dalle ore 20:00 si potrà gustare un'ottima cena nell’orto composta dal seguente menù:
    Primo – L’orto spadellato alla lionese, tuorlo grattugiato e ricotta stagionata;
    Secondo – Nastrini all’uovo con pomodoro in tre consistenze, basilico fresco e bufala campana;
    Dolce – Biscotto, caffè montato e caramello

  • dalle ore 21:00, si entrerà nel vivo della serata con la proiezione delle interviste realizzate a diversi autori e studiosi e con una chiacchierata con il geografo Daniele Zavalloni, prima di passare alla premiazione dei vincitori;

  • a concludere, il live del quartetto "Trio de la tarde".

Per info e prenotazioni: 335 6391756 (Alberto) oppure pordereortinsieme@cooplapieve.it
Ingresso libero.